Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) I.djvu/140

Da Wikisource.

LE BACCANTI 71

E dove non è vino non è amore;
né alcun altro diletto hanno i mortali.
corifea
Dire al sovrano libere parole
mi fa sgomenta. E pure io parlerò:
A niun dei Numi è inferïor Dïòniso.
penteo
Presto divamperà questo delirio
delle Baccanti come un fuoco, a grande
vituperio dell’Ellade!
Ad un messo.
                                        Or tu, corri
presto alla porta Elettra. E che s’adunino
tutti gli opliti imponi, e quei che inforcano
i corsieri veloci, e quei che imbracciano
scudi leggeri, e risonar degli archi
fanno le corde. Troppa onta sarebbe
quanto or soffriamo sofferir da femmine.
dioniso
Pentèo, tu m’odi e ascolto non mi dài.
Ma, sebben tu m’offendi, io t’ammonisco
a non lottar col Nume, e a star tranquillo.
Bromio non mai sopporterà che tu
dall’orge alpestri le Baccanti scacci.