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118 | EURIPIDE |
mi sian d’esiglio. E possa io, possa giungere
dove né me piú vegga
il Citerone maledetto, né
queste pupille il Citerone, dove
del tirso piú ricordo alcun non resti.
Esce sostenuta dalle ancelle.
i corifea
Spesso tramuta quando oprano i Dèmoni,
e inaspettati eventi i Numi compiono.
E a ciò che s’attendea negarono esito,
e all’inatteso aprîr tramite agevole.
Della favola triste è questo il termine.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/2/27/Tragedie_di_Euripide_%28Romagnoli%29_I-0187.png/270px-Tragedie_di_Euripide_%28Romagnoli%29_I-0187.png)