Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) II.djvu/181

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Scena come nel principio. Torna Admèto, seguito dai cittadini che formano il coro.

admeto

Ahimè!
Ritorno odïoso,
aspetto odïoso dei tetti deserti!
Ahimè ahimè, ahi, ahi!
Dove andrò? Dove starò?
Che devo dire? Che favellerò?
Deh! morte mi colga!
A trista ventura mi nacque mia madre:
invidio gli estinti, di loro ho vaghezza:
ché i raggi del sole mirare non godo,
né muovere i piedi sovressa la terra:
tal pegno mi tolse, per darlo all’Averno,
il Nume di morte.

primo corifeo

Avanza, avanza, alla tua casa in seno!

admeto

Ahimè!