Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) II.djvu/223

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e quante, presso dell’Ismèno ai rivi,2
di Dirce all’acque, ostili armi s’accolgono.
Ascendono ad una terrazza.

antigone

Porgi la vecchia tua mano, a me
giovine porgi, sí ch’io piú facile
sui gradi levi l’orma del pie’.

pedagogo

Ecco la man, fanciulla. In punto giungi:
l’esercito pelasgo3 è su le mosse
già, già le schiere in ordine si pongono.

antigone

O di Latona figlio, o Sovrana
Ecate, folgora
irta di bronzo tutta la piana.

pedagogo

Non senza forze Poliníce, ma
con destrieri molti, ma con fremito
d’innumerevoli armi a Tebe venne.

antigone

Dai lor serrami sono le porte
ben chiuse? Gli àsseri