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giocasta

La vecchiaia non ha sol di malanni
retaggio, Etèocle; e può meglio dei giovani
saggi consigli offrir l’esperienza.
Figlio, perché d’ambizïone vago
sei tu, che trista è piú d’ogni altro Dèmone?
Figlio, non farlo! Ingiusta è quella Diva,
e in molte case ed in molte città
felici, entrò, ne uscí, per la rovina
di chi l’accolse. E tu per lei deliri?
Onorar l’uguaglianza assai piú giova,
o figlio mio, che stringe le città
con le città, gli amici con gli amici,
coi federati i federati. È legge
naturale, uguaglianza; ed è nemico
il da meno al da piú, sempre; ed origine
hanno di qui le dïuturne lotte.
Vedi, misure e numeri partí
fra i mortali uguaglianza, e pesi e scrupoli,
e della notte il tenebroso ciglio,
e la luce del sole, uguale compiono
l’annüo giro, e niuno è sopraffatto
dall’altro, e non l’invidia. Ora, se agli uomini
servon la notte e il sole, e tu rifiuti
uguale parte aver dei beni, e a questo
la sua contendi? E la giustizia ov’è?
Perché mai tanto onori la tirannide,
ch’è l’ingiustizia fortunata, e reputi
che sia gran cosa esser d’invidia oggetto
agli sguardi di tutti? È vana pompa.
Hai tanti beni, e vuoi tanto affannarti
per averne di piú? Che cosa è mai