Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) II.djvu/329

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edipo

Ahi, miserrimo esilio!
Ahimè, bandirmi cosí grave d’anni!
Ahimè, patisco atroci, atroci affanni.

antigone

Dai tuoi lagni desisti:
non punisce degli uomini
Giustizia le follie, non vede i tristi.

edipo

Io son quei che di gloria
e di vittoria sino al cielo ascesi,
perché l’inesplicabile
della vergine Sfinge enigma intesi.

antigone

Perché la gloria vai della Sfinge
rammemorando? T’opprime or misera
calamità,
che dalla patria via ti sospinge,
padre, a morire dove sarà.
Ed io, lasciando brama di lagrime
alle fanciulle dilette, in bando
vo’ dalla patria,
come a fanciulla sconviene, errando.
Ma la mia pïetà