Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) II.djvu/6

Da Wikisource.

MEDEA 3




Il filosofo e geografo e storico e critico letterario Dicearco, prima scolaro e poi nemico di Aristotele, nel suo capolavoro, La vita dell’Ellade, una specie di storia della cultura dell’antica Grecia, asseriva che Euripide avesse derivato il piano della Medea da una tragedia omonima di Neofrone. E con Dicearco vanno d’accordo anche le Memorie attribuite ad Aristotele, e il compilatore di vite di filosofi Diogene Laerzio.

E di questa tragedia di Neofrone possediamo ancora tre frammenti, due riportati negli scôlii alla Medea d’Euripide (vv. 666 e 1387), ed il terzo, piú lungo, da Stobeo (Flor. XX, 34).

Nel primo di essi, Egeo chiede a Medea l’interpretazione del responso avuto a Delfi intorno alla sterilità del suo letto.

egeo

La soluzione d’un mio dubbio a chiederti
io son venuto: ché un responso pítico
decifrare io non so, che a me d’Apòlline
die’ la sacerdotessa: onde a colloquio
venni con te, sperando di comprenderlo.