medea
Creonte, re di questo suol corinzio.
egeo
Meriti scusa, se t’affliggi, o donna.
medea
Son morta; e dalla terra anche mi scacciano.
egeo
Chi ti discaccia? Un nuovo mal m’annunzi.
medea
Da Corinto m’esilia il re Creonte.
egeo
E Giasone acconsente? Oh, non lo lodo!
medea
Non a parole; ma lo brama, e finge
di tollerarlo. Ora io, per il tuo mento,
per le ginocchia tue ti prego, e supplice
dinanzi a te mi prostro: abbi pietà,
abbi pietà di me misera, sola
cosí non mi lasciar, cosí raminga,
ma nel paese e nella casa tua,