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Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) III.djvu/117

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114 EURIPIDE

Compagni già nelle fatiche, giovani
l’armi stringemmo un giorno
coi giovani; e la celebre
patria non n’ebbe scorno.

Epodo

Vedete, a quella simile
del padre lor, terribile
fulge la lor pupilla.
Non v’è sciagura che su questi pargoli
non piombi; e pure in lor la grazia brilla.
Ahi, col morir di questi
fanciulli, di che validi
difensori stremata, Ellade, resti!