Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) III.djvu/132

Da Wikisource.


corifeo
Precinti di funebri vesti
già d’Ercole i figli, che un giorno
fu grande, s’avanzano, avanza
la fida sua sposa,
che stretti ai suoi passi
conduce i fanciulli, ed il vecchio
padre d’Ercole. Oh me sciagurato,
che non posso le vecchie sorgive
degli occhi frenare!
Appare Megara coi figli pronti al sacrificio.
megara
Ecco. Il ministro ove dei riti, dove
l’assassino dei miseri, il carnefice
della dogliosa anima mia? Le vittime
sono già pronte, per condurle all’Ade.
Bello, figli, non è questo corteo
di moribondi, e vecchi e madri e pargoli.
O trista sorte mia, dei figli miei,
dei figli miei che le mie luci vedono
l’ultima volta! Io generati v’ho,