Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) III.djvu/171

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168 EURIPIDE

anfitrione
Oh vedi vedi! Abbandonar la luce
fra i mali in cui mi trovo
non m’è penoso; ma qualor m’uccida,
ch’io son suo padre, ai vecchi mali un nuovo
s’aggiungerà, piomberanno altre furie
sovra lui parricida.
corifeo
Morir dovevi quel dí che, distrutti
gli spaldi Tafii recinti dai flutti,
t’apparecchiavi a vendicar la morte
dei consanguinei della tua consorte.
anfitrione
Fuggite, o vecchi, via dalla reggia,
fuggite, il folle di nuovo è desto:
affrettatevi, o presto
ei sterminio a sterminio aggiungerà,
empirà di delirio la città.
coro
Giove, perché perseguitato hai d’odio
cosí feroce il figlio tuo, perché
in tanto mar di guai tu l’hai sospinto?