Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) III.djvu/218

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IPPOLITO 215

l’occupa, o nello spasimo
dei parti, umor fastidïoso investe.
Anche nel grembo mio spirò tale aura
un giorno: ond’io preghiere
rivolsi alla celeste
Artèmide, che agevola
i parti, e gode saettar le fiere:
essa, con gli altri Dei
sempre benigna accorre ai voti miei.