Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) III.djvu/240

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un’altra grazia. Or mi sovviene. In casa
filtri posseggo che l’amor molciscono,
onde senza vergogna e senza danno
di tua ragione, sarà vinto il morbo
tuo, se tu non sei vile. Ora, dell’uomo
che brami, aver conviene un qualche simbolo,
una qualche parola, oppure un brano
del suo manto, e due vite in una fondere.

fedra

Da bere o da spalmare, è questo farmaco?

nutrice

Non so: cerca salute e non scïenza.

fedra

Temo che tu troppo per me sia scaltra.

nutrice

E tu pavida troppo: di che temi?

fedra

Al figlio di Tesèo non far parola.