Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) III.djvu/292

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IPPOLITO 289


teseo

In vece tua morir potessi, o figlio!

ippolito

Di Nettuno tuo padre o amari doni!

teseo

Quei voti al labbro corsi non mi fossero!

ippolito

A che? M’avresti ucciso: eri in tale ira!

teseo

M’avea dal senno disviato un Nume.

ippolito

Deh, ricader potesse
sopra i Celesti, il male inflitto agli uomini!

artemide

Taci: quando sarai giú nelle tenebre,
non resterà senza castigo l’odio