Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) III.djvu/36

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LE SUPPLICI 33

tu li spregiasti; e, trasgredito a forza
il volere dei Numi, Argo perdesti.
E ti lasciasti trascinar da giovani
che per ambizïone aman le guerre,
e l’ingrandirsi in onta alla giustizia,
e i cittadini sterminano, l’uno
per divenire capitano, l’altro
per avere il potere e farne abuso,
l’altro per ammassare oro; e non bada,
se, facendo cosí, danneggia il popolo.
Ed io dovrei combattere al tuo fianco
come alleato? E qual ragione addurre
ai cittadini miei? Vattene in pace.
Se non sapesti a buon consiglio apprenderti,
muovi rampogna alla tua sorte, e vattene.
coro
Fallí: la colpa fu tutta dei giovani;
ma conviene perdono ora concedergli.
adrasto
Non io dei mali miei t’elessi giudice;
ma perché tu, signor, ne fossi medico,
siam qui venuti; e non perché, se colpa
mi si può far di qualche errore, tu
rimprovero o castigo a me ne dessi,
ma perché m’aiutassi. Ed or, se tu
non lo vuoi far, ch’io mi rassegni è d’uopo:
altro che far potrei? Su, vecchie, andiamo:
le glauche qui lasciam frondose rame