Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) III.djvu/54

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LE SUPPLICI 51

araldo
Alla prova il saprai: troppo or sei giovane.
teseo
Tanto eccitarmi non potrai, che l’animo
pei tuoi vanti io mi crucci. Orsú, ripígliati
le vane ciance che portasti, e vattene
da questo suol, ché nulla si conclude.
Ora ogni oplita muova, ogni guerriero
che dal carro combatta, e di sudore
stillando i morsi, verso il suol di Cadmo
spingan le bocche dei cavalli. Andrò
col ferro in pugno verso le settemplici
porte di Tebe, araldo io stesso. Tu
devi restare, Adrasto, e non confondere
la tua sorte e la mia. Novello duce,
a nuova guerra io movo col mio Dèmone.
Solo una cosa occorre a me: che i Numi
stiano con me, che la vittoria accordino.
Perché nulla il valor profitta agli uomini,
quando non ha propri alleati i Dèmoni.