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Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) IV.djvu/101

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98 EURIPIDE


vecchio

È Sirio, che, presso alla Plèiade
settemplice10, in mezzo alla volta
del cielo, s’affretta.

agamennone

Non s’ode né voce d’uccello
né d’onde sciacquio. Su l’Eurípo
i venti son muti.

vecchio

Agamennone re, perché mai
venuto sei fuor della tenda?
In Aulide tutto è tranquillo:
immote son tutte le scolte.
Rientriamo.

agamennone

                    Felice ti reputo,
o vecchio, ed invidio quell’uomo
che senza pericoli, ignoto,
senza fama, trascorre la vita.
Men felice mi sembra chi vive
tra gli onori.

vecchio

                    Ma pur, negli onori,
della vita consiste il decoro.