Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) IV.djvu/164

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coro
Strofe

Sul flauto libio, sopra la cetera
dei balli amica, sui cavi biodi
contesti nella sampogna, il cantico
di nozze espresse dolci melodi
quando le Pierïe Dive, dai riccioli
belli, al festino dei Numi vennero,
battendo in danza dell’aureo sandalo
la lieve pesta,
quel dí che a nozze moveva Pèleo,
Tètide e il germine d’Èaco esaltando nei loro cantici,
su l’alpe dei Centauri,
nella Pelia foresta.
E il dardanio fanciullo,
di Giove al talamo dolce trastullo,
il frigio Ganimède,
dal fondo grembo all’anfore
d’oro, attingeva il nèttare.
E, su la sabbia candida
volgendo in giro il piede,
danzaron l’imenèo
le cinquanta figliuole di Nerèo.

Euripide - Tragedie, IV - 11