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Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) IV.djvu/168

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IFIGENIA IN AULIDE 165


agamennone

Fa dalla tenda la fanciulla uscire,
ch’essa col padre suo venga. È già pronta
l’acqua lustrale, ed i granelli d’orzo
da gittare sul fuoco, e le vitelle
che cadran, prima delle nozze, il negro
sangue spruzzando, vittime d’Artèmide.

clitemnestra

Le tue parole son belle; ma l’opere
tue, non saprei come trovar parole
per approvarle. — O figlia, esci qui fuori.
Di tuo padre sai ben quanto ei decise.
E prendi Orèste, il tuo fratello, avvolgilo
nel peplo, o figlia, e conducilo qui.
Ecco, tua figlia ad ubbidirti è pronta.
Altre cose io, per me, per lei dirò.

agamennone

Figlia mia, perché piangi, e dolcemente
piú non mi guardi, e gli occhi a terra abbassi,
e velo ad essi fai del peplo?

clitemnestra

                                                  Ahimè!
Da qual dei mali miei comincerò?
d’essere primo ciascun d’essi è degno.