Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) IV.djvu/232

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corifea

Vedi, un bovaro, abbandonato il lido,
per recare novelle a noi s’appressa.

bifolco

Figlia di Clitemnèstra e d’Agamènnone,
i novelli messaggi odi ch’io reco.

ifigenia

Cosa è mai, che cosí turba i miei lagni?

bifolco

Due giovani schivate hanno coi remi
le Simplègadi oscure, e a noi son giunti,
vittime che saran grate ad Artèmide.
Or tu l’acqua lustrale, e quanto occorra
pel sacrificio a preparare affréttati.