Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) IV.djvu/44

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GLI ERACLIDI 41


macaria

Bene t’avvisi, e dal contagio immune.
sarai della mia morte: io muoio libera.
Seguimi, o vecchio: ché la morte io voglio
dalla tua mano: assistimi, e col peplo
ricopri il corpo mio. Senza sgomento
del sacrificio affronterò l’orrore,
se figlia io son del padre ond’io mi vanto.

iolao

Alla tua morte assister non potrei.

macaria

Chiedi almeno a costui che fra le mani
delle donne io soccomba, e non degli uomini.

demofonte

Sarà cosí, miserrima fanciulla.
Turpe sarebbe, se l’esequie a te
non adornassi: per piú cause, e massime
per l’eccelso tuo cuor, per la giustizia.
Nessuna donna mai questi occhi videro
piú di te sventurata. Orsú, favella,
se tu lo brami, ai tuoi fratelli, e a questo
vecchio, e rivolgi un ultimo saluto.

macaria

Salve, salve, o vegliardo. Educa tu
questi fanciulli in modo tal, che saggi