Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/149

Da Wikisource.
146 EURIPIDE


corifea

Odimi, come di canna fievole
levo la voce.

elettra

                                   Cosí va bene.
Avanza, avanza senza rumore, senza rumore.
E dite perché qui veniste: il misero
alfine giace, immerso è nel sopore.

corifea

Antistrofe I
Qual’è il suo stato, mia cara? Diccelo.

elettra

Che mal, che bene dir posso? Poco
respira, esala gemito fioco.

corifea

Che mai, che dici, o misera?

elettra

Tu gli dài morte, se dal suo ciglio
scuoti il dolcissimo del sonno oblio.