Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/151

Da Wikisource.
148 EURIPIDE


corifea

Se dorme!

elettra

                                   Il vero hai detto. —
O sacra, o sacra notte,
che il sonno doni ai miseri mortali,
dalle tartaree grotte
ai tetti d’Agamènnone
volgi, deh, volgi l’ali.
Ché noi, fra le sciagure e fra gli spasimi
perduti siam, perduti. — Oh, quale strepito?
Cara, vuoi far silenzio?
Della tua bocca il murmure canoro
rattieni, ch’ei del sonno goda il dolce ristoro.

coro

Antistrofe II
Dí: qual sarà di sue sciagure il termine?

elettra

Quale esser può? La morte:
ché cibo ei non desidera.

coro

Ben chiara è la sua sorte.