Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/155

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152 EURIPIDE


oreste

Sollevami ancor, volgimi: son gli egri
fastidïosi, e mai non san che vogliano.

elettra

Vuoi, dopo tanto, il pie’ posare a terra,
muover passi? Il cangiare in tutto è grato.

oreste

Sí, di salute ha ciò parvenza; e bene
certo è parer, quand’anche manchi l’essere.

elettra

Porgi a me dunque ascolto, o fratel mio,
sinché l’Erinni il senno tuo non turbano.

oreste

Nuove cose vuoi dir: grate se fauste;
se dannose, già troppo è il mal ch’io soffro.

elettra

Qui Menelao, fratello di tuo padre
giunse: approdò con le sue navi a Nauplia.