Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/166

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ORESTE 163


oreste

E sia; ma il Dio con me di mali è prodigo.

menelao

Che soffri tu? Qual morbo ti distrugge?

oreste

La coscïenza: io so che orror compiei.

menelao

Che dici? Il chiaro è chiaro, e non l’oscuro.

oreste

Piú d’ogni cosa mi strugge il rimorso.

menelao

Terribil Dio: però non invincibile.

oreste

E la follia, del matricidio vindice.

menelao

Come? in che giorno cominciò il delirio?