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198 EURIPIDE

Giunge un araldo.

araldo

O sventurata, o misera del duce
Agamènnone figlia, assai son tristi
le notizie che udrai, nobile Elettra.

elettra

Ahi, siam perduti, il tuo discorso è chiaro:
di tristi nuove ambasciatore giungi.

araldo

Deciso fu per voto dei Pelasgi
che tu, che tuo fratello oggi moriate.

elettra

Ahimè, l’evento è pur seguíto, ch’io
temea da tanto, e mi struggeva in ululi.
Ma fra gli Argivi, di’, quale il cimento,
quali i discorsi furono, per cui
fummo abbattuti, condannati a morte?
O vecchio dimmi, lapidata devo
lo spirito esalare, oppur trafitta,
o che del mio fratello i guai partecipi?

araldo

Ero dunque dai campi appena entrato
dentro le mura, per aver notizie
e d’Oreste e di te, ché sempre affetto