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di propria mano, insiem con te promise
che la vita oggi abbandonata avrebbe.
E dal consesso, lagrimando, Pílade
qui lo conduce, e in pianto l’accompagnano
gli amici, che di lui senton pietà.
Una misera vista, uno spettacolo
amaro a te giungerà presto. Un ferro
or tu prepara, o per la gola un laccio
ché tu lasciar devi la luce: a nulla
la nobiltà non ti giovò, né il Pizio
che sul tripode siede; anzi ti strusse.

corifea

O misera fanciulla, o come al suolo
coperto il viso avvalli, e taci, come
romper dovessi in lagrime ed in gemiti...!