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218 | EURIPIDE |
Strofe II
Oppure andrò di Pallade,
la Dea dal cocchio fulgido,
nella città, sul croceo
peplo puledre aggiogherò, tessendole
sopra i licci che floridi
brillano; o la progenie
dei Titani, che il figlio
di Crono prostra col folgor vermiglio?
Antistrofe II
O figli, o figli miseri,
miseri avoli! O patria
mia, che vinta precipiti
sotto le argive cuspidi, fra vortici
di fumo! Or debbo muovere,
in una terra estranea
servire, or le contrade
lascio dell’Asia, e in cambio
muovo all’Europa, al talamo dell’Ade.