Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/247

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il frigio

Non m’uccidi?

oreste

                              No, sei libero.

il frigio

                                                  Soavissima sentenza!

oreste

Ma cangiar proponimento ben potrei.

il frigio

                                                            Parola sozza!

oreste

Stolto! E pensi ch’io mi degni di tagliare a te la strozza?
No; ché tu, se non sei femmina, neppur uomo dir ti puoi.
Io di casa sono uscito per troncare gli urli tuoi;
perché quando un grido suona, si ridesta Argo al momento.
D’affrontare con la spada Menelao, non mi spavento:
venga pure, sopra gli omeri sfoggi pure i ricci biondi:
se avverrà che con gli Argivi questa casa egli circondi,
per punir la strage d’Elena, e salvezza neghi a me,
ed a Pílade, congiunto mio, che meco la compié,
ei veder dovrà due morte: la fanciulla e la consorte.
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