Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/250

Da Wikisource.

Giunge correndo e minacciando Menelao.

coro

Menelao vedi, che a questa reggia appressa il pie’ veloce.
Degli eventi qui seguíti gli pervenne alcuna voce.
A sbarrar non v’affrettate, o d’Atreo figli, le porte,
coi chiavacci? È formidabile l’uomo a cui ride la sorte
contro l’uom da sorte oppresso — come, Oreste, or sei tu stesso.
Irrompe Menelao.

menelao

Son qui: le audacie udii, l'orride imprese
di due leoni: ché non vo’ chiamarli
uomini. Udii che la consorte mia
morta non è, ma che scomparve: ciancia
senza costrutto, che inventata alcuno
ha, per timore. Son questi artifíci
del matricida, e assai degni di riso.
Apra alcuno la casa: ai servi impongo
che schiudano le porte, affin ch’io salvi
dalle mani di questi empî omicidi