Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/50

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ELETTRA 47

delle fauste novelle, avrete ospizio
quale offrir può la casa mia. Portate
dentro i bagagli, o servi. E voi parola
non aggiungete. Vi manda un amico,
e siete amici. Poverello nacqui;
ma non parrà ch’io sia di cuore ignobile.

oreste

È questo l’uomo, per gli Dei, che teco,
per non voler che sia macchiato Oreste,
l’inganno ordisce delle infinte nozze?

elettra

Sposo detto è costui di me tapina.

oreste

Ahimè!
Fissa norma non c’è che chiaro sceveri
degli uomini il valore; e alle loro indoli
niun ordine presiede. Io vidi già
un uom da nulla nascere d’un padre
nobile, e onesto un figlio di malvagi,
e gretteria nell’animo d’un ricco,
e generosità nel cuor d’un povero.
A qual criterio prestar mente, allora,
per dar giusto giudizio? Alla ricchezza?
Ti volgeresti ad un ben tristo giudice!
Forse al non posseder nulla? Ma ínsito
nella miseria è un morbo, ed ii bisogno