Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/52

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ELETTRA 49


coro
Piú di pria la speranza il cuor mi scalda,
o Elettra. Tarda la Fortuna giunse,
ma salda, forse, or qui si pianterà.

elettra

O poveretto, l’indigenza sai
della tua casa, e inviti ospiti tanto
da piú di te?

auturgo

                         E perché no? Se sono
di nobil cuore, come sembra, forse
non gradiranno a un modo il poco e il molto?

elettra

Or poi che certo, nelle tue strettezze,
fatto è lo sbaglio, récati dal vecchio
aio del padre mio, che ai greggi bada,
poi che scacciato fu dalla città,
del fiume Tànao su le ripe, dove
segna i confini fra l’Argiva terra
e il suol di Sparta, pregalo che passi
dalla sua casa, alcuna vettovaglia
per gli ospiti procacci, e venga qui.
Lieto sarà, renderà grazie ai Numi,
quando egli udrà che vivo è quei che un giorno
salvò bambino. Da mia madre certo

Euripide - Tragedie, VI, 4