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110 EURIPIDE


ripide potè aver lo scopo di preparare gli animi alla pace. Con gli umori che dovevano correre in Atene quasi subito dopo il tremendo rovescio di Sicilia, ci sarebbe stato da farsi lapidare. Vero che anche la Lisistrata, anch’essa del 411, è un’apologia della pace. Ma non un’apologia di Sparta; e poi, il tèma, del resto abituale nel teatro d’Aristofane, è svolto e graduato con somma abilità. E poi, la commedia era la commedia.

D’altro lato, mi sembra assai significativa una somiglianza che intercede fra le due invocazioni all’usignuolo dell’Elena e degli Uccelli d’Aristofane. Tutti, credo, ne rimarranno colpiti anche leggendo le versioni; ma la portata della somiglianza si rivela assai maggiore se si leggono i testi; e qui citerò alcune espressioni quasi identiche:

Elena, 1110:

Ἐλθ´ ὦ διὰ ξουθᾶν γενύων ἐλελιζομένα
θρήνοις ἐμοῖς ξυνεργός.

Uccelli, 213:

ἐλελιζομένης δ´ἱεροῖς μέλεσιν
γένυος ξουθῆς.

La derivazione sembrerebbe evidente. E se ci fu, certo fu derivazione di Aristofane da Euripide. Allora, pensando che, in fondo, l’unica garanzia cronologica posa sulla testimonianza dello scoliaste, il quale potè essere indotto a stabilire una uguale cronologia per l’Elena e per Andromeda dal fatto che vedeva i due drammi parodiati nella stessa commedia, si potrebbe congetturare che l’Elena fosse anteriore agli Uccelli (414). Se non che, per ritrovare un clima politico favorevole all’Elena bisognerebbe avvicinarsi alla pace di Nicia.