Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) VI.djvu/160

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ELENA 157


menelao

Stringe Elena tra le braccia.
Dunque è cosí: collimano i discorsi.
Il vero essa m’ha detto. Oh dolce giorno,
che mi concede fra le braccia stringerti!

elena

O Menelao, piú d’ogni altro uom diletto,
lunga l’attesa fu, recente il gaudio.
Canta.

Lo sposo, amiche, lo sposo è qui:
lieta lo abbraccio, ché grande e fulgido
or brilla, dopo l’assenza, un dí.

menelao

Ed io te. Tante cose avrei da dirti,
né so da quale cominciare io debba.

elena
Canta.

M’allegro, eppure le chiome s’ergono
sul capo, e lagrime verso, e ti getto
le braccia al collo, ne attingo gaudio,
sposo diletto.

menelao

Deh cara vista! Non io recrimino,
poi che di Giove, di Leda, al cuore