Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) VI.djvu/58

Da Wikisource.

ANDROMACA 55

sposa la figlia d’una donna onesta.
E quanti oltraggi a tuo fratello poi
non rivolgesti, e lo sforzasti, stolto
piú d’ogni stolto, a uccidere la figlia:
tanto temevi rimanere orbato
d’una trista consorte. A un altro punto
ora verrò: quando fu presa Troia,
non uccidesti quella donna, quando
l’avesti in pugno; ma, veduto appena
il seno suo, gittasti via la spada,
e cercasti il suo bacio, e carezzasti
la traditrice cagna, e ti lasciasti,
fior di briccone, intenerir da Cípride.
E poi, venuto in casa di mio figlio,
mentr’egli è lungi, la metti a soqquadro,
e a morte infame questa donna misera
hai condannata, e il figlio suo, che a te
piangere amare lagrime farà
ed alla figlia tua, fosse bastardo
anche tre volte. Spesso arida terra
dà ricolto miglior di quella pingue,
ed i bastardi meglio dei legittimi
valgono spesso. E tu, pòrtati via
la tua figliuola. Un suocero, un amico,
è molto meglio averlo onesto e povero,
che ricco e tristo. E tu non vali nulla.

coro

Da piccoli princípî una gran rissa
genera spesso la parola: i savî
con gli amici perciò schivan contendere.