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Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) VII.djvu/88

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ANDROMACA 85

da un uom di Delfi, che l’uccise, insieme
con altri molti. E poi che fu caduto,
chi contro lui non vibra un ferro, chi
non vibra un sasso, a colpirlo, a contunderlo?
Il bel corpo sparí, distrutto, sotto
le selvagge ferite, e il suo cadavere
che giacea presso all’ara, lo gittarono
lungi dal tempio, dove ancor fumavano
i sacrifici. Prima che potessimo,
noi la salma involammo, e la rechiamo
a te, perché con gemiti e con ululi
le dia compianto, e l’orni con un tumulo.
Il Signore che altrui detta gli oracoli,
che giustizia comparte a tutti gli uomini,
cosí trattò d’Achille il figlio, mentre
la pena andava ad espiare. Al pari
d’un uomo tristo, ricordò le antiche
offese: il nome egli di saggio merita?