Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) I.djvu/177

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Entrano un nocchiero e un uomo vestito da mercante.


mercante
Costui che meco vien, figlio d’Achille,
e che con altri due stava a custodia
della tua nave, mi ordinò che, ovunque
tu fossi, io ti parlassi, poi che in te
m’ero imbattuto, non per mio volere,
ma nello stesso luogo a caso spinto.
Quale mercante, dalle spiagge d’Ilio
io navigavo a Peparèto, altrice
di grappoli, mia patria. E come udii
questi nocchieri che con te viaggio
faceano tutti, non mi parve bene
oltre in silenzio spingere la nave,
senza prima parlarti, ed ottenerne
degno compenso. Ché tu nulla sai
di tue vicende, e dei consigli nuovi
che in tuo riguardo tramano gli Argivi.
E non consigli soli, anzi compiute
opere, a cui non si frappone ostacolo.
neottolemo
Pel tuo zelo, tal grazia, ospite, avrai,
se un tristo non son io, che ognor t’allieti.