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1411-1438 FILOTTETE 205

nell’estate ventura; e di buon grado
la morte accetta, se dicesse il falso.
Or che sai questo, di buon grado accòrdati.
È bel vantaggio esser fra tutti gli Elleni
1415ottimo reputato, e soccorrevoli
trovar mediche mani, e la funesta
Troia espugnare, e averne eccelsa gloria.
filottete
Perché, vita odïosa, ancor mi tieni
alla luce del giorno, e non mi scagli
1420giú nell’Averno? Ahimè, che devo fare?
Alle parole di costui, che diede
consigli a me per il mio bene, come
potrò rifiuto opporre? O cederò?
E come allor, se tanto avrò compiuto,
1425potrò mostrarmi, fra le genti, o misero?
Con chi favellerò? Come, o pupille,
che i patimenti miei tutti vedeste,
patir potrete ch’io stia con gli Atrídi.
che a rovina m’addussero, ch’io stia
1430col maledetto figlio di Laerte?
Né dei trascorsi mali il duol mi cruccia;
ma già mi sembra di vedere quelli
che patir debbo ancora. A cui la mente
madre è d’affanni, sempre affanni genera.
A neottolemo.
1435E tu mi sei di meraviglia oggetto,
che a Troia andar mai non dovevi, e lunge
me tenerne dovresti: ché t’offesero,
poi che del padre l’armi a te rubarono;