con l’astuzia, di quante fiere
movon selvagge pei monti, e il giogo
pone al crinito cavallo, e al toro 400infaticato, sovressi i monti.
Strofe II
L’infaticato pensiero, e i suoni
vocali rinvenne, e le norme
del viver civile, e a fuggire
gli etèrei dardi 405d’inospiti ghiacci,
di piogge nemiche.
Gran copia d’astuzie possiede;
né verso il futuro, se mezzi
di scampo non vede, s’inoltra. 410Solo trovar dall’Ade
scampo non può; ma contro immedicabili
morbi, rinvenne salutari strade.
Antistrofe II
Oltre ogni umana credenza, il genio
dell’arti inventore possiede; 415ed ora si volge a tristizia,
ed ora a virtú.
Se onora le leggi
dei padri, e degl’Inferi
il giuro, la patria egli esalta. 420Ma patria non ha chi per colmo
d’audacia s’appiglia a tristizia.
Vicino all’ara mia
mai non s’annidi l’uom che cosí adopera,
e mai concorde al mio pensier non sia.