Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu/303

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300 SOFOCLE 901-923

corifeo
Perciò gloriosa e lodata
a quella funerea latèbra
tu muovi; né colpo t’afflisse
di morbo letal, né di spada
905toccasti mercede; ma, sola
fra gli uomini, all’Ade, ancor viva
scendesti poiché tu volesti.

antigone
Antistrofe I
So che a morte miserrima soggiacque
su le vette del Sípilo
910la straniera frigia,
di Tantalo la figlia.
L’avvincigliò, tenace al pari d’ellera,
un germoglio di roccia;
e nevi e pioggie cadono
915su lei che si dissolve a goccia a goccia;
e a lei sul seno piovono dal ciglio
lagrime. — È uguale il Dèmone
ch’ora m’adduce all’ultimo giaciglio.
corifeo
Diva ella era, e di stirpe divina,
920tu mortale sei, d’uomini stirpe.
Anche morta, per te sarà vanto
che il destino di vita e di morte
pari avesti coi figli dei Numi.