dei famosi Labdàcidi.
Oh, bruttura del talamo 950materno, oh della mia
madre infelice incestuose nozze,
ond’io misera nacqui!
E deve ad essi or questa maledetta
muovere, presso a loro aver soggiorno. 955E tu fratello, quali tristi nozze
avesti in tuo retaggio!
Morendo, me struggesti
ch’ero tuttora in vita. corifeo
Santo è dei morti il culto; 960ma chi stringe il potere,
il poter violare
non può: l’émpito ingenito
in te, ti volge a morte. antigone
Non pianto, non amici, 965non inni nuzïali: a me s’appresta
sol questa via funesta.
Né la sacra pupilla
vedere piú m’è lecito
del sol; per la mia sorte 970da ciglio amico lagrima non stilla.