Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu/42

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533-552 EDIPO RE 39


corifeo
Gridò così: ma le ragioni ignoro.
creonte
E questa accusa mi lanciò con animo
535deliberato, dici: a viso aperto?
corifeo
Non so. Quello che fanno i signor miei
non osservo. — Ma vedi, esce egli stesso.
edipo
Tu qui? Come venuto? Hai dunque un viso
di tanta audacia, che al mio tetto giungi,
540tu che palesemente l’assassino
sei di quest’uomo, e il ladro manifesto
del mio potere? Pei Celesti, dimmi:
qual traccia di demenza o di viltà
hai scorta in me, che t’indusse alla trama?
545Immaginavi tu ch’io non vedessi
strisciar la frode, o, vistala, indugiassi
a rintuzzarla? Ah! Ma fu pazza impresa
la tua, senza partito e senza amici
dar la caccia al poter, che si conquista
550sol con molte dovizie e molta gente.
creonte
Or ch’ài parlato, devi udire me:
e quando avrai saputo, allora giudica.