Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu/69

Da Wikisource.
66 SOFOCLE 964-978

messo
E dagli anni: ché molti ei ne contava.
edipo
965Veh, veh, Giocasta! A che piú la fatidica
fiamma di Pito consultare, e i gridi
degli uccelli, onde a me venne il presagio
che ucciderei mio padre! E questi or, morto
giace sotterra; ed io son qui; né arma
970ho toccata — se pur non l’avrà spento
brama di me: ché per ciò solo, spento
da me dirlo potresti. Ed ora Pòlibo
giace vicino all’Ade, ed i responsi
scemi d’ogni valore ha seco addotti.
giocasta
975Non te lo predicevo io da gran tempo?
edipo
Vero è! Ma dal terrore ero sviato!
giocasta
Or non volerlo piú nel seno accogliere!
edipo
Che? Non temere di mia madre il letto?