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Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu/91

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Dalla reggia esce un servo, coi segni del piú vivo terrore,
e si rivolge al coro.


nunzio
Oh voi che siete il sommo onor di questa
terra, che scempî ascolterete, che
scempi vedrete! Quanto lutto il vostro
1220sarà, se pur, com’è giustizia, amate
la progenie di Làbdaco! lo ben credo
che né l’Istro, né il Fasi mai potranno
questa casa lavar, purificarla
degli orror’ che rinserra! E presto il male
1225al giorno si parrà: parrà spontaneo,
non mal suo grado: e piú gli affanni crucciano
che per libera scelta eletti sembrano!
corifeo
Nulla, a quelli ch’io so, manca per essere
ben pietosi: e tu, che dici a giunta?
nunzio
1230La piú grave parola a dire, a intendere:
Giocasta, sangue dei re nostri, è spenta!