Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) III.djvu/102

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1494-1508 ELETTRA 99


elettra
Se per te causa è d’allegrarti, allegrati.
egisto
Che silenzio or si faccia impongo, e s’aprano
le porte, sí che di Micene e d’Argo
veggan gli uomini tutti; e se di fatua
speme taluno s’esaltò, volgendo
la mente a Oreste, or guardi il suo cadavere,
la bocca adatti al freno mio, né attenda
ch’io con la forza rinsavir lo faccia.
elettra
Io già lo feci: sia pur tardi, appresi
a rinsavire; e coi piú forti sto.
La porta della reggia s’apre, e nell’interno si vede un cadavere
coperto: ai suoi fianchi, Oreste e Pilade.

egisto
fra sé.
Deh, Giove, come si presenta lieta
a me tal vista, se pur dirlo è lecito,
e se non è, non dico.
ad Oreste e Pilade.
                                        Ora, ogni velo
agli occhi miei sia tolto, ché anch’io lagrime
possa versar su questo consanguineo.