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156 SOFOCLE 730-757

CORIFEA
Dicci, se dir lo puoi, di che paventi.
DEIANIRA
Tal fatto avvenne, che, se a voi lo narro,
udrete, amiche, meraviglia nova.
Quel bianco fiocco di lanosa pecora
onde il bel peplo adesso adesso aspersi,
ecco, è sparito; e niuno dei domestici
lo distrusse; da sé si divorò,
del pavimento su la pietra, in polvere
si sbriciolò. Ma perché sappia il tutto
come segui, parlar debbo piú a lungo.
Delle norme che a me diede il Centauro16,
quando patía, dalla saetta amara
trafitto il fianco, non una io scordai,
anzi le rammentai, come su tavola
di bronzo incisa scritta incancellabile.
Questo a me fu prescritto, e questo io feci.
Lungi dal fuoco, in adito riposto,
questo filtro io serbar dovea, dai raggi
lungi del sol, sin ch’io non lo adottassi
a novella unzïone; e cosí feci.
E quando giunse il tempo, a una domestica
pecora svelsi un bioccolo, in un angolo
della casa segreto, unsi la tunica,
la ripiegai, la chiusi entro in un cofano,
al riparo del sol, come vedeste.
Ma, rientrando in casa, uno spettacolo
indicibile vidi, inesplicabile
a mente umana: il bioccolo di lana