Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) III.djvu/38

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Esce dalla reggia Clitemnestra, seguita da una schiava
che porta una guantiera piena di frutta.


clitemnestra
Ecco, di nuovo libera t’aggiri,
quando Egisto non c’è, che t’impediva
sempre d’uscire a svergognar gli amici.
Ora ch’egli è lontano, alcun pensiero
di me tu non ti prendi. E quante volte
detto, a quanti, non hai che tracotante
sono, e comando in onta alla giustizia,
a te facendo vïolenza, e a quanto
t’è caro. E vïolenza io non ti faccio:
se male io di te parlo, assai frequente
tu vituperi me. Sempre un pretesto
tu adduci: il padre; e che da me fu spento.
Da me: bene io lo so; né pur lo nego:
ché Giustizia l’uccise, e non io sola.
E aiuto, ove tu senno avessi avuto,
prestar dovevi a me: ché questo padre
tuo, che tu piangi ancor, solo ei fra gli Elleni,
sacrificò la tua sorella7 ai Numi:
ebbe tal cuore: ché tormento simile,