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Pagina:Trattati d'amore del Cinquecento, 1912 – BEIC 1945064.djvu/47

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i - il raverta 41


parole. E, nel vero, è impossibile per parole comprenderlo, se l’anima, incomprensibilmente accesa, non rimane astratta in tanta divinitá. Seguite pur dichiarandomi qual sia quello che (passata quella trinitá, la quale in sè contenendo queste tre cose, cioè potenza, sapienza ed amore, che sono in uno istesso, e tripartite nel bello bellificante, bellezza e bello bellificato) che, come piú vicino, abbia maggior parte di bellezza e di sapienza dal sommo Fattore.

Raverta. Io lo ridirò, perché giá parmi averlovi detto. Imaginatevi tre gradi inferiori a Dio; perch’egli non solo è nel piú sublime grado, ma piú su, e nel mezzo, del tutto circondato dagli angeli. Onde, derivando da lui la sua somma sapienza, ch’è la sua istessa bellezza ed amore, come fa proprio a noi il sole, di quella rende risplendentissimo il piú vicino grado, o vogliamo dir cerchio, a lui, nel quale sono gli angeli, che, come piú propinqui, sono fatti piú partecipi della sua sapienza e bellezza, la quale, sí come la fonte, senza avere altro principio nasce, onde in sè ricevono la maggior parte di quella deitá.

Baffa. Tanto che gli angeli sono i primi c’hanno in loro bellezza.

Raverta. Cosí è.

Baffa. Dunque da loro deve anco derivare l’amore, il quale, Iddio essendo somma sapienza ed amore, in loro deve prima, sí come a Dio piú vicini, cadere.

Raverta. Egli è vero, perché quel grado, o vogliam dir cerchio, a lui piú vicino, si figura per il mondo angelico. Onde Iddio, ch’è somma sapienza e dator di quella e di tutte l’altre cose (però si chiama «somma sapienza» e «sommo amore»), avendo gli angeli il grado piú vicino a quello, è acceso di volontario affetto di farne partecipi della sapienza, della bellezza e dell’amore, che da lui deriva. E però, sí come piú propinqui a Dio, tutta la sapienza, la bontá, l’amore e la bellezza, di ch’egli è il tutto e che da quello depende, ricevono; e cosí si fanno belli e savi, essendo il mondo loro pieno di bellezza e di sapienza. E, sí come in Dio per questo non s’intende privazione di sapienza né di bellezza, tutto che nel mondo angelico, sí