Pagina:Trattati del Cinquecento sulla donna, 1913 – BEIC 1949816.djvu/109

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angoscia 103


adormentati? Che fa con essa? acuisse lo ingegno nel ben fare? Che fa con essa? — simulando dimandava. Quando Socrate, benché mal voluntieri, per essere pompa cagion all’universo d’ultima ruina: — Altrui — disse — liga, ed altrui scioglie. — Deh, Dio, che infelice sorte umana! Poiché la pompa non è fune, laccio, cordone, né catena che liga l’uomo: nondimeno la pompa è cosa molto aspra al mondo, percioché gli è in potere di donna pomposa di ligar uno e di sciogliere un altro. Oh pompa, abito sciocco e vile! Pompa, sepulcro apparente e non conosciuto! Oh pompa, puzza mondana! Oh pompa, abito addolorato! Oh pompa, trivulo occolto! Oh pompa, venenosa ésca del mondo! Sappi che io mi maraviglio di questa varia proprietá; perché oddo e vedo qualmente tu sciogli uno, rimettendo in libertá, e l’altro tu leghi, riducendo in servitú. Percioché la natura dotò le cose d’una sola proprietá: come adunque tu ne hai due? Perché il fuoco è dotato di caldo, l’aere del freddo; diverse piante di speziale proprietá, percioché alcune risanano i corpi nostri da gravissimi morbi, ed alcune ne riducono a morte per essere piante venenose: ma la pompa, legando alcuno, priva di libertá, e, altrui sciogliendo, fa l’uomo libero. Pertanto io credeva che questa varietá procedesse da l’uomo e non dalla pompa: ma, trovando il contrario e di ciò contemplando la cagione, trovo che per gran varietá natura è bella, e la donna per sfoggiare e pompeggiare oggi è amata, di sorte la vertú della sua pompa tanto tira a sé l’uomo, piú che la calamita il ferro, di sorte che l’annoda piú forte d’una catena; percioché la dilettazione de l’abito leggiadro tanto applica l’uomo a sé, che non c’è piú ordine che si possa sciogliere né snodare da lei. Il che se gli è il vero, vi approvano l’antiche istorie e le infinite lascivie di tempi nostri. Ma io, ciò non credendo, ho voluto accertarmi con effetto: di sorte, essendo arrivato in questa terra, cominciai a frequentare ciascun loco dove sogliono ridursi le donne vaghe d’uomini, perciò men belle di quelle che sogliono essere amate senza pompa. Ed, ivi mirando, vedeva molti amascarati, anzi empiastrati, di sorte che le statue di quel luoco mi parevano piú belle di esse donne. Nondimeno vedeva un vagheggiare tanto