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506 s. ammirato

Il medico del corpo in chirurgo e fisico si divide. Il medico dell’animo?

De. In legista, in poeta, oratore et altri se più ve ne sono.

Ti. Dimostrammo come il chirurgo si compari al legista. Ora esaminiamo più minutamente come il fisico si compari al poeta. Il fisico non opera ferro, il poeta non opera ferro; il subietto della medicina è il corpo dell’uomo, quel della poetica sono l’operazioni dell’uomo. Il ║ [58] fine della medicina è indur sanità al corpo rimovendone la malattia, il fine della poetica è indur nell’anima la virtù, discacciandone il vizio. L’istrumento del medico sono le medicine, del poeta sono le poesie. Con altre medicine cura il medico il corpo delicato del principe e con altre il forte e robusto del cittadino; così con diverse medica il poeta la persona publica e con diverse la privata, quella con le tragedie e questa con le commedie. De’ privati altrimente vien medicato il corpo del nobile et altrimente quel dell’ignobile: così a colui il poeta porge la gravità della comedia, a costui il redicolo, l’uno e l’altro però tra questo mezzo specchiandosi, per le operazioni degli altri, in se stesso e nella casa sua e negli affari della città sua; onde par che la sola comedia insegni l’etica, l’economica e forse ancor la politica.

Ministri delle medicine sono gli speziali, del poeta gl’istrioni. Addolciscono i medici le medicine col zuccaro, col ║ [59] mèle e simili; i poeti con le metafore, con le figure, coi colori e con gli abbellimenti del parlare. Delle medicine altre sono liquide et altre son dure, così delle poesie altre sono col verso, che perciò più volentieri si sorbiscono, altre con la prosa. Dànnosi gli sciloppi che accolgano e dispongano la materia, prima che si prendano le medicine; innanzi che si venga alla poesia debbono i fanciulli aver appreso i costumi; e come la medicina non presa con gli ordini che si dee è di grandissimo danno cagione e talora di morte, così di non minor danno e pericolo è causa la poesia se in quell’orecchio non presa che si conviene.

De. Ma non tutti han bisogno, Tiresia, delle medicine; e Platon dice ch’è mal segno di quella città ove sian molti medici1: dunque starà male quella città dove sien molti poeti.

  1. Marg: nel iii della Republica = 405A.